UE, Pechino non è economia di mercato

Europa

Di recente, il Parlamento europeo ha messo agli atti una risoluzione che rifiuta di riconoscere alla Cina lo stato di economia di mercato. Molti politici europei, compresi italiani di vari schieramenti politici, hanno fatto eco sui media nazionali alle osservazioni e hanno approvato la posizione dell’Unione.
Secondo la risoluzione, che non ha potere legale sulle relazioni fra i paesi membri e Pechino, la Cina mantiene delle pratiche che non le permettono di essere riconosciuta come economia di mercato. Fra queste vi sono i dazi antidumping. Inoltre, si rimprovera il costo della manodopera eccessivamente basso, contro il quale è impossibile per l’Europa qualsiasi tipo di confronto o concorrenza. L’Unione sottolinea quanto il basso costo delle esportazioni cinesi e l’immensa capacità produttiva, stiano nuocendo al mercato del lavoro del Vecchio Continente.
 
Dall'altro versante si fa notare che il documento non fa cenni sulla semplicità con cui Pechino, negli anni passati, ha concesso alle imprese europee di installare le proprie basi manifatturiere sul suolo cinese; pratica che ha permesso a queste di aggirare il problema occidentale del costo della manodopera e delle tasse.
Le autorità cinesi non hanno tardato a rispondere a quella che hanno colto come una provocazione e hanno ricordato i patti siglati in sede dell’Organizzazione mondiale del commercio. Il Ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, ha dichiarato che la Cina ha rappresentato e rappresenta ancora un mercato affidabile per l’Unione Europea, oltre ad aver garantito molti posti di lavoro per i suoi cittadini. Nel 2015, le imprese cinesi hanno investito direttamente oltre 23 miliardi di dollari nell’Ue. La Cina è la seconda potenza economica e rappresenta il primo partner commerciale per oltre 130 paesi.
 
In queste ultime settimane, le pressioni sulla Cina sono state esercitate in vario modo. Gli stessi Panama Papers sono stati interpretati come un attacco al rapporto privilegiato (ma non solo) fra la Gran Bretagna e la Cina. Il documento del Parlamento europeo è stato sottoscritto mentre la Commissione, ormai da tre anni, sta studiando i particolari per un Free trade agreement con la Repubblica popolare cinese. L’Unione Europea è alla ricerca anche di un’intesa con il Giappone e nel pieno delle trattative con gli Stati Uniti per il Ttip.

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