Non ho la minima speranza di modificare l'orientamento di voto della maggioranza e, di conseguenza, parlo per rispetto dell'Assemblea e di chi ci ascolta e soprattutto a futura memoria.
Parlare a futura memoria è un esercizio che ha già funzionato a proposito di riforme, come - ad esempio - nel caso della legislazione sul risparmio.
Ho presentato un emendamento che non è stato accolto perché considerato non in linea con i verdetti oracolari della Banca centrale europea, manovratrice di imperscrutabili algoritmi. Noto che la Banca centrale europea
è debole con i forti - come è appena stato con alcuni bond collocati soprattutto fuori dall'Italia - e forte con i deboli, come è questo Governo.
Il Governo avrebbe potuto adottare un provvedimento basato sulla Costituzione e difeso dalla Costituzione, e invece ha scelto - è questa la ragione del mio intervento - di presentare un decreto sgangherato e incostituzionale. È sgangherato perché ci sono tre norme - l'articolo 81, primo comma, della Costituzione, la legge di attuazione del principio del pareggio di bilancio, la n. 243 del 2012, e questo provvedimento - che dicono tutte cose diverse. Il provvedimento al nostro esame, basato su una relazione presentata qui in Parlamento, ha caratteri logicamente suicidi: la norma parla di «grave rischio per il sistema» e il Governo è venuto a dirci che il sistema non corre alcun rischio, ma interviene lo stesso. Il fatto che, con il sistema sotto controllo, si applichi una norma che si può applicare solo perché la situazione è fuori controllo, credo sia uno degli elementi che faranno emergere la non costituzionalità di questo decreto rispetto non ai beneficiati, ma ai danneggiati dalla discriminazione. Il provvedimento è incostituzionale per tre ragioni.
Il provvedimento è non solo sgangherato, perché non coincide con le basi normative, e nel testo della relazione che ci è stata presentata per autorizzare il decreto c'era un argomento suicida (si può intervenire quando la situazione è fuori controllo e il Governo ci ha detto che la situazione è sotto controllo, ma intertutela del risparmio, che nella Costituzione è un bene oggettivo e non discriminabile o segmentabile, per cui alcuni sono subordinati e altri meno subordinati degli altri; viola il principio di uguaglianza per questa stessa ragione; viola il principio di equità perché tutto il provvedimento sul bail in è retroattivo e - come tutti i provvedimenti ablativi - è incostituzionale in questi termini.
Il Governo avrebbe potuto usare - l'ho detto prima - quanto è contenuto nella nostra Costituzione, nella quale si sta sviluppando progressivamente il principio dei contro-limiti: le norme di fonte europea trovano applicazione in Italia solo se sono in linea con i principi fondamentali della nostra Carta. È esattamente quanto è scritto nella eversiva Costituzione della Repubblica federale di Germania, dove il punto fondamentale è solo la sovranità e la democrazia, e il punto secondario da coordinare con il primo è quello della normativa europea. Su questo, però, presenterò un tentativo di modifica della nostra Costituzione.
Qui non mi resta che osservare un fatto: vi è una classe dirigente (non so se "classe", ma certo "non dirigente") che ci conduce con sicurezza nella tempesta e verso la tempesta, senza accorgersene. E forse non vi rendete
conto di quello che sta succedendo. Non ci conforta quello che ci è stato riportato ieri e parlo della classe dirigente in generale. La Banca d'Italia sta elaborando un rapporto sul dissesto idrogeologico e climatico. Ora non voglio essere negazionista - anche se basta guardare com'è adesso la Groenlandia e far riferimento al suo nome per capire che i cambiamenti climatici ci sono sempre stati - ma sarebbe stato davvero più serio se la Banca d'Italia, invece di occuparsi del dissesto idrogeologico, si fosse occupata dei dissesti bancari.
Inoltre, per inciso, non ho trovato condivisibile l'incipit del nostro relatore, quando ha detto che è così che si costruisce, anche con questo passaggio, il grande edificio della riforma bancaria italiana. Dovrebbe prestare
attenzione al terreno su cui il grande edificio legislativo viene costruito. La stampa di ieri e di oggi riferisce dati che sono oggettivamente pittoreschi. Importanti rappresentanti del Governo ci hanno appena detto che lo
spread è sgarbato: in effetti è così sgarbato che è salito anche oggi. Ci hanno detto che la deflazione non fa bene al debito, ma loro stanno aumentando il debito e, tra l'altro, questo provvedimento rappresenta comunque un aumento del debito, pur non calcolato con i criteri Eurostat.
Ho trovato realmente poco dignitosa per la realtà del nostro Paese la telefonata, avvenuta al termine di una lunga serie - ha visto prima tutti i grandi, poi la Polonia, l'Irlanda e poi la Svezia - fatta al nostro Capo del Governo sabato sera - come risulta - alle ore 22,15. Il Capo del Governo è una persona seria e, quindi, stava seriamente in ufficio a prendere quella telefonata, ma questo non è dignitoso per un Paese. Tra l'altro, sul G7 ci sono due logiche: quella del tour operator e quella dell'agenda di leadership. Come riferiscono sulla stampa, l'invito a Taormina è stato essenzialmente un passaggio di pochi minuti da tour operator, e questo è molto importante.
Non vedo la leadership, se non - secondo indiscrezioni che filtravano ieri - per il fatto che l'agenda del Governo per il G7 sarebbe soprattutto concentrata sullo sviluppo sostenibile. Sarebbe il caso che qualcuno spiegasse al signor Governo che ci basterebbe lo sviluppo.
PRESIDENTE. Poiché nessuno intende intervenire nella discussione, metto ai voti la questione pregiudiziale presentata, con diverse motivazioni, dalla senatrice Stefani e da altri senatori (QP1), dalla senatrice Bottici
e da altri senatori (QP2) e dal senatore Tremonti. Non è approvata.
CIOFFI (M5S). Chiediamo la controprova.
PRESIDENTE. Ordino la chiusura delle porte. Procediamo alla controprova mediante procedimento elettronico. Non è approvata.
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione generale. È iscritto a parlare il senatore Scilipoti Isgrò. Ne ha facoltà.
Il documento integrale è scaricabile qui.
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