di Andrew Spannaus
La proposta di bilancio presentata dalla Casa Bianca contiene forti tagli a numerosi settori della spesa pubblica, quali i fondi per la diplomazia e gli aiuti esteri, i programmi per la difesa dell'ambiente, e vari programmi sociali e sussidi di secondo livello. In tutto si tratta di 54 miliardi di dollari di tagli, per coprire un aumento nella spesa per la difesa di eguale entità.
Ciò che manca invece è un assalto alla cosiddetta spesa obbligatoria, da sempre nelle mire di chi preferisce ridurre gli esborsi pubblici al minimo, anche se significa tagliare i pilastri dello stato sociale. Infatti in questo caso il Presidente sembra consapevole dell'importanza di tenere fede alle sue promesse elettorali. Durante la campagna presidenziale, per esempio, Trump ha detto e ripetuto più volte: "Non taglierò Medicare e Medicaid. Tutti gli altri repubblicani lo farebbero".
Ora i repubblicani al Congresso si lamentano, e chiedono alla Casa Bianca di prendere sul serio il problema del debito causato dai "diritti acquisiti" (entitlements) della spesa sociale. Si sentono dichiarazioni come quella di Bob Corker, Senatore del Tennessee, che si lamenta che il Presidente e il Congresso non sono disposti ad affrontare "i veri motori del nostro debito, Medicare e Social Security", cioè l'assistenza sanitaria gratuita per gli over-65 e le pensioni pubbliche.
Il Deputato Mark Meadows del North Carolina ha rivelato ai giornalisti di aver parlato con Trump della riforma delle entitlements, e di aver trovato una resistenza più forte di quanto ci si aspettava. "Ci vorrà un incoraggiamento decisamente maggiore per poter affrontare la riforma di queste spese", ha concluso.
Tuttavia mentre la proposta di bilancio evita tagli ai tre programmi più grandi dello stato sociale americano, il disegno di legge sulla sanità traccia una strada molto chiara per tagliare il Medicaid, la sanità per i poveri: l'intenzione è di stabilire delle somme fisse da dare ai singoli stati per gestire il programma direttamente, riducendo l'intervento del governo federale che in genere copre gli sforamenti e riconosce gli aumenti per l'inflazione (dei costi della sanità, ben maggiore dell'inflazione generale). In questo modo è chiaro che nel tempo il programma avrà sempre meno risorse per adempiere al proprio compito.
Più in generale, il problema è che Trump vuole ridurre drasticamente la spesa, ma senza toccare le voci più grandi. Questo significa tagli lineari pesantissimi ad una serie di settori. Come notato sopra, le aree più colpite, almeno nella proposta presentata finora, che sarà inevitabilmente cambiata ma che comunque detta le linee generali che la Casa Bianca intende seguire, sono:
Agenzia per la protezione dell'ambiente: -31%
Dipartimento di Stato e programmi di aiuti: -29%
Ministeri dell'Agricoltura, del Lavoro e della Giustizia: -20% circa
Ministeri della Sanità, del Commercio, dell'Istruzione, dei Trasporti: -15% circa.
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